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CONFERENZA DELLA DANTE ALIGHIERI PRESIEDUTA DAL CONSOLE GENERALE ADOLFO BARATTOLO

 centenario vittorio veneto

 METZ: SABATO 20 OTTOBRE 2018 IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA A METZ E PER LA REGIONE GRAND EST, DR. ADOLFO BARATTOLO HA PRESIEDUTO LA TRADIZIONALE CENA CULTURALE TRIMESTRALE, DELLA SEZIONE DI METZ DELLA DANTE ALIGHIERI ORGANIZZATA DALLA PRESIDENTE FONDATRICE PROF.SSA MARIA SARNELLI-TRIACCA, IN PRESENZA DI NUMEROSI AUDITORI, DEL DELEGATO GENERALE DEL SOUVENIR FRANCAIS JACQUES MONDON E L’ISPETTORE GENERALE HERVE NIEL DIRETTORE GENERALE DELLA POLIZIA DELLA REGIONE GRAND EST.

LA CONFERENZA SUL CENTENARIO DELLA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO E’ STATA DATA DALLO STORICO PIERRE BRASME, VICE-PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI METZ E MEMBRO DELLA DANTE ALIGHIERI

vittorio veneto dante metz

 (Introduzione della Conferenza del Prof. Pierre Brasme da parte della Presidente Prof.ssa Maria Sarnelli-Triacca
e intervento del Console Generale Adolfo Barattolo)

tavolo cena dante

(da sinistra a destra: Signora Marie-Christine NIEL, moglie del Direttore Generale della Polizia, Dr. Jean-Marie Triacca, marito della Presidente della Dante Alighieri di Metz, Signora Federica Barattolo, Console Generale Adolfo Barattolo,  Prof.ssa Maria Sarnelli-Triacca, Presidente della dante Alighieri/Sezione di Metz)

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La battaglia di Vittorio Veneto fu l’ultimo scontro armato tra Italia e l’impero austro-ungarico della prima guerra mondiale; si combatté tra il 24 ottobre e il 3 novembre 1918 nella zona tra Vittorio Veneto e le Alpi Giulie e seguì di pochi mesi la grande offensiva della battaglia del Solstizio che si infranse contro la linea del Piave e da cui l’esercito austriaco uscì quasi distrutto. L’evento segna la fine della guerra sul fronte italiano. Il 23 ottobre 1918 l’esercito italiano, supportato da un piccolo contingente di truppe alleate, si lanciò all’offensiva.

Nella zona Ponte della Priula-Grave di Papadopoli, nei primi giorni l’ingrossamento del Piave in piena travolse le passerelle gettate e non permise un facile sfondamento. Dopo aver attraversato il Piave, il XXIV Corpo d’armata al comando del generale Enrico Caviglia liberò Vittorio Veneto (al tempo il suo nome era solo “Vittorio”, “Veneto” fu aggiunto nel 1923), avanzò in direzione di Trento, e mandò i reparti celeri (la cavalleria) all’inseguimento del nemico in ritirata. Il 28 ottobre fu proclamata l’indipendenza della Cecoslovacchia, con conseguente disfacimento dell’Austria-Ungheria, che il 29 ottobre chiese la resa.

Il giorno successivo giunse a Villa Giusti la commissione austriaca alla quale furono sottoposte le clausole del testo. L’armistizio fu ivi firmato alle 3.20 del pomeriggio del 3 novembre 1918 ed entrato in vigore il 4 novembre alle ore 15:00. La resa dell’Austria-Ungheria inflisse un duro colpo alla Germania, rimasta ormai sola, e che di lì a poco avrebbe chiesto la pace.

vittorio veneto sepia