La cittadinanza italiana è attualmente regolata dalla legge n.91 del 5 febbraio 1992, entrata in vigore il 16 agosto 1992.
La legge n.91/1992, a differenza della precedente legge n.123/83, rivaluta il peso della volontà individuale nell’acquisto della cittadinanza e riconosce il diritto alla titolarità di più cittadinanza.
La cittadinanza italiana si basa sul principio delle jus sanguinis (diritto di sangue) per il quale il figlio nato da padre italiano o da madre italiana è cittadino.
Sono quindi italiani per filiazione, anche se nati all’estero, i figli di cittadino/a italiano/a. Tuttavia la madre italiana trasmette la cittadinanza ai figli minori solo a partire dal 1° gennaio 1948 per effetto di una specifica sentenza della Corte Costituzionale.
Oltre che per jus sanguinis la legislazione in vigore prevede che la cittadinanza italiana possa essere acquisita anche in determinate altre circostanze.
Per informazioni sui casi di maggiore rilevanza si invita a consultare il menu a destra:
- RICONOSCIMENTO DEL POSSESSO DELLA CITTADINANZA ITALIANA JURE SANGUINIS (DISCENDENZA DIRETTA SENZA INTERRUZIONE DI POSSESSO);
- ACQUISTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA PER MATRIMONIO CON CITTADINO/A ITALIANO/A;
- RIACQUISTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA (A SEGUITO DI PERDITA);
DISPOSIZIONI PARTICOLARI TRA ITALIA E FRANCIA:
- ININTERROTTO POSSESSO DELLA CITTADINANZA DELLE DONNE ITALIANE SPOSATE A CITTADINI FRANCESI ►vedi Casi particolari
Per maggiori informazioni si invita a consultare il sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
e-mail : cittadinanza.metz@esteri.it
Alle richieste dell’utenza di informazioni generali sulle procedure o sulla documentazione necessaria a presentare domanda di cittadinanza non sarà possibile rispondere individualmente per e-mail o al telefono e si rimanda alle indicazioni contenute nelle relative pagine web.
Come da istruzioni ministeriali, tutte le comunicazioni con i richiedenti la cittadinanza italiana per matrimonio (ex Art. 5 L. 91/1992) avvengono esclusivamente tramite il portale del Ministero dell’Interno ALI/CIVES e non per e-mail o altri mezzi.